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Ugo Valeri

Volto Ribelle della Belle Epoque

Padova | Musei Agli Eremitani | 20/04/2013 - 15/07/2013
Ugo Valeri

Ugo Valeri, definito per affinità di vita e rapidità di tratto, il Toulouse Lautrec italiano, sarà protagonista della più approfondita antologica che gli sia mai stata dedicata, all’indomani del centenario della morte che ne troncò la vita a trentasette anni, quanto cadde da un balcone di palazzo Pesaro a Venezia.


Dal 20 aprile al 21 luglio 2013, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco (sua città natale) e il Comune di Padova Assessorato alla Cultura – Musei Civici, gli dedicano una ampia antologica curata da Virginia Baradel e Federica Luser, con la direzione di Davide Banzato. In mostra oltre un centinaio di opere, tra cui diversi inediti e due “omaggi”: degli artisti illustratori bolognesi e degli amici di Ca’ Pesaro. Provenienti da istituzioni museali e collezioni private, le opere in mostra evidenziano come elemento principe il suo segno rapido e corsivo che suscita con formidabile destrezza i moti delle figure: la linea diventa una serpentina che costruisce i corpi, li fa volteggiare e contorcere fino al limite della caricatura, con un ritmo sfrenato che si diluisce d’un tratto, per effetto dell’acquarello, in un’atmosfera rarefatta, come in Ballo popolare: preludio e Ballo popolare: fine. Differente il risultato invece negli splendidi dipinti a olio che hanno un respiro più simbolista, più largo e pacato, anche se non cancellano la veemenza tipica del suo stile come in Autunno e Primavera, La Sagra e La Popolana.


Nato a Piove di Sacco, in provincia di Padova il 22 settembre del 1873, Ugo Valeri frequentò l’Accademia di Venezia e quella di Bologna ma, incapace di sottostare a qualsiasi disciplina, fu espulso da entrambe. L’ambiente stimolante incontrato a Bologna e Milano, lo spirito che aleggiava allora in quelle città, permise a Valeri di maturare la propria particolare visione rispetto la realtà che lo circondava. Divenne il poeta della strada che dipinse senza veli, attingendo a un campionario di uomini e donne assolutamente variegato: le sartine, i dandies, i ricchi borghesi, i frequentatori di teatri, le ballerine, tutti immersi nel proprio mondo fatto di feste popolari, rappresentazioni teatrali, case di tolleranza.