Ristoro San Simon
Tradizione creativa

La storia del Ristoro San Simon di Andrea Venchi rispecchia perfettamente l’identità territoriale. In un documento storico del 1676, piazza XXX Ottobre viene ritratta durante la fiera patronale dedicata a San Simone, il quale si racconta offrisse ristoro all’ombra di un albero di Rovere. Lo stesso intento muove l’immaginazione delicata e lo stile ricercato di Andrea, chef poliedrico con forti radici nella campagna toscana e veneta.
La concezione della sala è moderna, con travi in acciaio annerite e legno a vista, in armonia con un ambiente intimo e raccolto. I piatti, vivaci nei colori e magistrali nelle forme, si lasciano gustare in primis con gli occhi.
La cucina proposta si avvale di nuovi metodi di cottura come il sottovuoto e la bassa temperatura, che migliorano la resa qualitativa dei piatti. Tutti gli ingredienti sono rigorosamente freschi e di stagione. Da provare assolutamente gli audaci taglierini al pomodoro e basilico e la gelatina al rum e menta fresca. A fine pasto è possibile colloquiare con Andrea. La sua personalità è eloquente ed esuberante; sfoggia un umorismo gustoso ed equilibrato che risiede non solo nelle idee ma in modo più sottile nei piatti, veri e propri guizzi creativi. Riguardo agli estrosi concetti che animano la tavola, vi stupirà la brillante prontezza tipica di chi, nel suo mestiere, ha trovato la perfetta quadratura al cerchio. (Valentina Ricciuti)