Palazzo dei Normanni
Un gioiello bizantino, tra storie di dominazioni e stili a confronto

Il Palazzo Reale, conosciuto oggi anche come Palazzo dei Normanni, è l’emblema delle tante e varie dominazioni che si sono succedute a Palermo. Edificato nel IX secolo sui resti dei primi insediamenti punici – i cui reperti sono ancora visibili nei sotterranei – ad opera degli Arabi, che avevano lì istituito il loro Qasr, ossia il Palazzo o Castello, fu successivamente trasformato dai Normanni in un centro polifunzionale caratterizzato da edifici turriformi, portici, giardini, e da caratteristiche sale maestose che ospitavano laboratori tessili e di oreficeria. Una serie di cuniculi sotterranei collegava il Palazzo alla cattedrale poco distante. Al primo piano re Ruggero II fece edificare, nel 1132, la Cappella Palatina, uno degli esempi di arte bizantina più noti e importanti in Sicilia (nella cupola, ad esempio, si può osservare il Cristo Pantocratore Benedicente, i cui mosaici risalgono alla costruzione originaria). Gli Svevi, con Federico II, apportarono un grande contributo alla vita culturale siciliana con lo sviluppo della Scuola Poetica, che proprio nel Palazzo ebbe la sua sede. Gli Angioini prima e gli Aragonesi poi preferirono altre residenze, ma durante la dominazione spagnola, nella seconda metà del XVI secolo, la vita culturale, economica e amministrativa ricominciò a ruotare intorno al Palazzo dei Normanni, divenuto residenza reale. I Borbone, infine, fecero costruire ulteriori sale di rappresentanza, come la Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala Verde, facendo anche ristrutturare la Sala d’Ercole, così denominata perché vi sono rappresentati affreschi dedicati all’eroe mitologico. Dal 1947 il Palazzo dei Normanni è la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il Palazzo è quasi interamente visitabile. Di notevole interesse, i mosaici di scuola bizantina nella sala di re Ruggero e nella Cappella Palatina. Al piano inferiore, le sale ospitano spesso mostre d’arte. (Claudia Marsala)
Tel. 091.7051111