Di Sosta in sosta

Luoghi della Cultura

Pagine di Pietra – I Dauni tra VII e VI sec. a.C

Segreti, segni e silenzi di un popolo

Villa comunale, 71043 -  Manfredonia (FG)
Pagine di Pietra – I Dauni tra VII e VI sec. a.CPagine di Pietra – I Dauni tra VII e VI sec. a.C

Il Castello svevo-angioino-aragonese di Manfredonia, attualmente museo nazionale, custodisce le più antiche tracce della civiltà dauna in Puglia. La mostra permanente “Pagine di Pietra” ospitata in un’ala del complesso museale è oggi maggiormente fruibile grazie all’intervento nell’allestimento dell’architetto D’Ardes che ha creato dal 2011 una esposizione in linea con i dettami moderni della museografia, avvalendosi di strutture tecnologiche, luci radenti e suoni ovattati che danno il giusto risalto alle incisioni, ai graffiti, ai colori e alle geometrie presenti su tutti i lati delle stele. Ma cosa sono le ‘Stele daunie’? Lavorate nella pietra calcarea estratta dalle vicine cave garganiche, le stele rappresentano in modo schematico una figura, forse il defunto, con gli avambracci piegati all’altezza della vita, ricoperta da una lunga veste ricca di decorazioni geometriche che funge da supporto a un vero e proprio linguaggio per immagini. Esse provengono per la maggior parte, dall’insediamento di Cupola-Beccarini, che alcuni propongono di identificare con Siponto preromana, e dalla vicina Salapia, quali testimonianze silenti della civiltà daunia che in queste zone si insediò fra il VII e il VI secolo a.C. Rinvenute in superficie o reimpiegate in costruzioni rurali, il loro ritrovamento al di fuori dell’originario contesto di provenienza, ne impedisce oggi l’esatta comprensione. Rimane ancora ipotetico il loro utilizzo come segnacolo tombale, ma è certo che le stele venivano infisse verticalmente nel terreno, come prova la mancanza di decorazione nella parte inferiore della lastra. (Mariella La Forgia)