Museo del Vino
La storia di un territorio e del suo vino

Lo spazio che ospita il museo è da sempre adibito a cantina vinicola. I suoi corridoi e le sue stanze, alcune delle quali erano utilizzate come tini per la raccolta delle uve, hanno rappresentato per anni il cuore economico di Greve. Creato dalla famiglia Bencistà Falorni, già titolare dell’Antica Macelleria e de Le Cantine di Greve in Chianti, in questo museo è raccolta tutta la storia del territorio del Chianti e del suo vino, documentata sia attraverso cartoline illustrate che mostrano le trasformazioni nel tempo, sia da una fornitissima enobiblioteca che ospita pubblicazioni di fine Ottocento. Ma le emozioni affiorano a fior di pelle e si trasformano in brividi quando arriviamo davanti a macchinari come la tappatrice “perfetta”, la pompa “preferibile”, l’ammostatrice e il torchio ottocenteschi. Viene poi il turno degli attrezzi agricoli, di ogni tipo, della sala dei contenitori, come le barriques e alcune vecchie botti di rovere variamente stagionato e tostato, e una serie di botticelle per l’aceto balsamico. La sala dedicata al travaso ospita una impressionante collezione di termometri, alcalometri, densimetri e altri apparecchi per le prove organolettiche di fine Ottocento. Ma siamo pur sempre in Toscana, e non poteva mancare la sala dell’olio, dove troviamo alcuni tra i più antichi manufatti in coccio di Impruneta esistenti, come un piccolo torchio, gli orci e le vasche. La conclusione del percorso? Ovviamente una sorpresa, dedicata a due illustri grevigiani: Giovanni da Verrazzano e Amerigo Vespucci.
Info: www.museovino.it