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Marinetti chez Marinetti

"Noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro"

Galleria Russo | Roma | 15/02/2013 - 15/03/2013

Si inaugura venerdì 15 febbraio alle ore 18.00 negli spazi della Galleria Russo di Roma, la mostra “Marinetti chez Marinetti” curata da Maurizio Calvesi con testo critico in catalogo di Beatrice Buscaroli. Per l’occasione saranno esposte – ed eccezionalmente in vendita – più di 40 opere provenienti dalla collezione privata di Filippo Tommaso Marinetti: Luigi Russolo, Tullio Crali, Fortunato Depero, Ardengo Soffici, Rougena Zátková, Antonio Marasco, Gino Galli, Renato Di Bosso e Mino delle Site, solo per citare alcuni degli artisti più rappresentativi del Futurismo che saranno in mostra. Una panoramica vastissima e di grande qualità che annovera anche il famoso quadro del maestro dell’Aeropittura Gerardo Dottori – La famiglia Marinetti – uno dei lavori più significativi del Futurismo, già recentemente in mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale. Una sezione a parte della mostra è dedicata a opere provenienti da altre importanti collezioni: Il Ritratto della Signora Cragnolini Fanna di Umberto Boccioni, dalla collezione di Margherita Sarfatti. Due importanti quadri di Giacomo Balla provenienti direttamente da casa Balla: Balfiore: rose e Petunie. Due significativi disegni di Carlo Erba: Ritratto della madre Giuditta e Ritratto di Filippo Tommaso Marinetti. Destinato alla sola esposizione e non alla vendita, un nucleo di opere di grande rilevanza storico-artistica, un’ occasione unica per ammirare le opere appartenute al padre del movimento futurista: il ritratto di Benedetta di Giacomo Balla; il famoso ritratto di Martinetti Sole Marinetti di Rougena Zátková; le due opere di Benedetta Ironia e Luci + rumori di treno notturno; il Marinetti ferito dei fratelli Francesco e Pasqualino Cangiullo; il poco noto ritratto di F. T. Marinetti di Leo Longanesi; due ritratti di Aldo Palazzeschi di Ardengo Soffici e anche alcune celebri tavole parolibere dello stesso Filippo Tommaso Marinetti. “Dall’istantaneità di un gesto velocissimo- scrive la Buscaroli-, un pensiero fissato mentre sgorga, e diventa movimento e realtà (le parolibere), alla solennità di una tela destinata a restare, come resta infatti, Marinetti appare. Anche da una perfezione imperfetta, o da una partitura inconclusa: questo mannello di carte sarebbe sufficiente a raccontare l’uomo che trasformò l’Italia, la fece e la disfece, la brutalizzò, la contagiò, l’arruolò”.