La Festa della Pina

Il 7 aprile presso la Pieve di Lamula, come ogni anno, si festeggia la Festa della Pina, una delle più antiche feste tradizionali amiatine, risalente probabilmente alle celebrazioni in onore del dio Bacco, il cui simbolo era proprio il tirso, un bastone con in cima un ramoscello di pianta sempreverde. Per l’occasione gli uomini fanno dono alla donna prescelta della “Pina”, un bastone con una pigna, in cambio del quale ricevono, a conferma dell’unione amorosa, un dolce o zuccherino. Caratteristica imprescindibile dell’evento è la “sortita”, che in dialetto amiatino significa uscita, e indica la passeggiata dei fidanzati fino alla pieve, per assistere ai festeggiamenti.
La Pina, ancora oggi, viene venduta davanti alla pieve di Lamula, come da tradizione. Il toponimo Lamula o Ad Lamulas sembra fare riferimento al villaggio sorto intorno alla pieve, ma la leggenda racconta di una mula che s’inginocchiò al cospetto della Madonna Lignea, oggi esposta sull’altare maggiore della pieve. Nel sagrato è possibile vedere dei solchi nella pietra, che la tradizione popolare attribuisce alla mula.
La pieve è di origine romanica ed eretta nel luogo del ritrovamento dell’opera mariana, è immersa in un castagneto secolare non lontano dal torrente Lente, che alimenta la fonte del Diavolino adiacente all’edifico. Al suo interno abbondano graffiti, incisioni e sculture tipiche della simbologia e del bestiario medievale.
Partendo dal centro storico del borgo medievale di Montelaterone – obbligatoria la visita al borgo e ai ruderi del Cassero Senese che lo sovrastano – è possibile dirigersi verso la pieve di Ad Lamulas, partecipando poi, dopo la visita all’edificio, ai festeggiamenti. L’escursione, organizzata dalla Pro Loco di Montelaterone in collaborazione con la Guida Ambientale Escursionistica Carla Pau, comprende il servizio guida e la merenda a base di prodotti tipici locali.