Il Museo dell’Immateriale
Tutt’altro che vuoto!

Vedere ma non toccare! Questo avvertimento, valido per i musei più tradizionali, non lo è per il neonato Museo dell’Immateriale di Bannio Anzino (VB). Allestito nella chiesa sconsacrata di Santa Marta, il museo è nato con lo scopo di valorizzare la storia ed i costumi del territorio. La rievocazione dei riti che hanno scandito la giornata e la vita delle genti della valle è affidata a una serie di pannelli appositamente illuminati: testi e immagini ricordano tradizioni e leggende profane della Val d’Ossola, tra cui l’antica distribuzione del sale ai funerali. La semioscurità dell’unica sala del museo, corrispondente all’originaria navata della chiesa, crea un’atmosfera suggestiva e consente la visione di un filmato proiettato direttamente sulla parete absidale. In questo caso le immagini, accompagnate da suoni e musiche, sono dedicate alla Milizia storica di Bannio Anzino che dal 1622, ogni prima domenica di agosto, ripropone rituali antichi: i soldati in uniforme tradizionale, seguendo un cerimoniale che coinvolge tutta la comunità, rinnovano il voto e la devozione alla Madonna della Neve. La realizzazione di questo museo è dovuta all’Associazione Musei dell’Ossola, che punta al rilancio della valle partendo proprio dalla storia più antica. Al termine della visita si avrà l’impressione che nonostante la mancanza oggettiva di beni esposti, il museo non risulterà un’iniziativa inconsistente, ma una concreta operazione di salvaguardia di beni comuni. (Nicoletta Saveri)