Gino Fuso Carmignani
Vino, cibo e buona musica

Ci sono storie che nascono da un incontro, spesso fortuito, storie che attraversano il passato, che riportano ad antichi sapori. L’incontro con Gino Carmignani detto “Fuso” perché i suoi genitori erano filatori di seta, e soprattutto per la sua personalità eccentrica e fuori dalle righe, riconduce a una realtà contadina ormai dimenticata. Nella sua tenuta si produce vino come una volta, seguendo le fasi lunari, imbottigliando ed etichettando a mano ciascuna delle bottiglie destinate alla vendita. Siamo in Toscana, dove una piccola strada denominata del vino e dell’olio si inerpica fino a una graziosa collina, zona di produzione dei vini Montecarlo doc. Lo sguardo si perde fra i vigneti, intervallati talvolta da oliveti, che sembrano fondersi in una unica macchia di colore. La cascina di Gino è rimasta, come allora, un’ampia corte, un pergolato, delle panche e dei tavoli in legno, usurati dal trascorrere del tempo, ma anche dai tanti viaggiatori che lì sono stati seduti. L’atmosfera è familiare, da maggio a ottobre è possibile pure rimanere a cena, il menù come il suo prezzo è fisso. Il cibo, esclusivamente della tradizione toscana, si fonde piacevolmente con i vini prodotti. Vini rossi corposi, come questa terra fatta di solchi e zolle possenti. Così nascono il Montecarlo Rosso Sassonero e il Merlot della Topanera. Ma la vera sorpresa è forse il For Duke, un tributo che Gino ha rivolto a Duke Ellington e al jazz, la sua grande passione. (Dania Ceragioli)