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Foro Italico

Il prato dei cittadini

Foro Italico - 90133  Palermo
Foro Italico

Ideale per una passeggiata tra le palme con lo sciabordio delle onde sullo sfondo, per un pic-nic sui generis in città, per una corsa rinfrancante al mattino o per immalinconirsi al tramonto con il sole rosso fuoco inghiottito dal mare, il Foro Italico rappresenta, per i palermitani e per i turisti, uno dei lungomare della città più gettonati per godere della vista sul golfo. Nato nell’immediato dopoguerra, quando vennero assemblati i ruderi lasciati dai bombardamenti e utilizzati come frangiflutti, divenne nel giro di qualche anno luogo di girovaghi e giostranti che non contribuirono alla buona fama del luogo. Solo negli anni più recenti, in occasione della conferenza ONU del 2000 sulla lotta alla criminalità organizzata che si tenne a Palermo, l’Amministrazione Comunale tentò una riuscita opera di bonifica dell’intero sito, tanto che vi si tenne una grande manifestazione a cui partecipò l’allora segretario generale delle nazioni unite, Kofi Annan. Si tratta di circa 40.000 mq di manto erboso, in cui sono presenti varietà di palme e piante mediterranee. Al di fuori della zona verde si trovano panchine e sculture in ceramica variopinta disposte a fila per tutto il percorso, realizzate dall’architetto Italo Rota, che seguono il profilo del busto marmoreo di Eleonora d’Aragona esposto nella Galleria Regionale della Sicilia a Palazzo Abatellis. Al suo interno è stato collocato il Nautoscopio, casa-osservatorio realizzata da Giuseppe Amato nel 2009, durante la settimana milanese del design, capace di sollevarsi 15 metri da terra e ruotare di 360 gradi. Per qualche anno il prato è stato inaccessibile alla popolazione, nel tentativo di preservarlo. Alcuni cittadini più audaci, muniti di forbici e tenaglie, hanno abbattuto la rete metallica che separava la città dal mare, riappropriandosi di questo autentico angolo di pace e natura. (Claudia Marsala)