Fiorio
Storia, politica, arte, cultura

Frequentato abitualmente da Cavour, D’Azeglio e Rattizzi, questa gelateria-caffè è, fin dal 1780, luogo di discussioni politiche, di cultura, filosofia e arte. Meta di aristocratici, uomini di cultura e diplomatici, era chiamato per questo il “caffè dei codini e dei Machiavelli“. Il principe Carlo Alberto, detto il Magnanimo, ogni mattina soleva chiedere a chi gli rendicontava degli affari: “cosa si dice al Florio”? Una targa del 1845 si rivolge così agli avventori del locale: “Di nobilitade emporio/chiuso alla plebe vile/ risplende il Caffè Fiorio/ che in sua grandezza simile/ solo ornamenti apprezza/ del tempo di Noè/ evviva la bellezza / del nobile Caffè”.
Info: www.fioriocaffegelateria.com