Castelvecchio e Ponte Scaligero
Il medioevo veronese

Passeggiando per le vie di Verona lungo le rive dell’Adige ci si imbatte in questa particolare struttura militare di epoca trecentesca. Curiosa l’origine: solitamente, un castello veniva innalzato per difendere una città. Castelvecchio, invece, fu voluto fortemente da Cangrande II della Scala per difendersi dalla città. A testimonianza di ciò, la costruzione a ridosso del fiume fu dotata di un ponte fortificato che garantisse una via di fuga in direzione del Tirolo, dove l’allora Signore di Verona sapeva di poter trovare alleati pronti ad ospitarlo in caso di forti turbolenze cittadine. La struttura di Castelvecchio è davvero imponente, dotata di un’alta cinta muraria e di ben sei torri, oltre il Mastio, a presidiarne il perimetro. Oggi al suo interno è ospitato uno dei Musei cittadini più interessanti, il Museo Civico di Castelvecchio, dedicato alle arti figurative. Dal cortile interno – dove ancora oggi troneggia una statua equestre di Cangrande – si accede, attraverso la Porta del Morbio, al Ponte Scaligero: costruito in cotto rosso, è un ponte interamente fortificato, provvisto perfino di mura merlate e feritoie a garantire un attraversamento decisamente sicuro. Altra particolarità del Ponte Scaligero: è costruito su tre arcate di diversa ampiezza. Il motivo è da ricercarsi nell’esigenza di reggere l’urto delle diverse correnti dell’Adige, particolarmente forti nel punto in cui il ponte sorge, proprio in concomitanza di un’ansa molto stretta del fiume. (Daniele Frantellizzi)