Di Sosta in sosta

Luoghi della Cultura

Castello della Cuba

Nel giardino del re

Corso Calatafimi, 100 90129   Palermo
La Cuba

Quando, nel 1180, si percorreva l’odierno corso Calatafimi, si rimaneva estasiati dalla rigogliosa vegetazione e dalla frescura che si godeva vicino ai corsi d’acqua che irrigavano la zona, tanto che il re normanno Guglielmo II aveva deciso di costruirvi la sua dimora privata. Nacque così la Cuba, inserita nel parco del Genoardo, in arabo “paradiso in terra”, zona in cui si trova, difatti, anche la Zisa, la magnifica sede del sovrano. La costruzione, affidata a un architetto arabo, rispetta molte caratteristiche dello stile e della cultura araba, per cui si presenta come un parallelepipedo dalle spesse pareti, ornato da arcate ogivali e da poche finestre, escamotages adottati per mantenere il palazzo al riparo dal cocente sole estivo. L’interno era diviso in tre ambienti tra loro comunicanti ed è tuttora visibile un impluvio a forma di stella a otto punte, che serviva come bacino di raccolta delle acque piovane. Dopo la dinastia degli Altavilla la Cuba fu abbandonata e l’intera zona perdette il suo lussureggiante fascino, ma la sua eco arrivò fino al Boccaccio, che vi ambientò la sesta novella della quinta giornata del Decamerone. Dal 1575 al 1621 la Cuba fu trasformata in lazzaretto, durante l’epidemia di peste. Nel 1921 diviene proprietà dello Stato, e solo nel 1980 iniziano gli interventi di recupero del sito, che riportano alla luce un’iscrizione in caratteri arabi, oggi visibile nella sala posta a nord dell’edificio. L’iscrizione si riferisce al committente della Cuba, e mette in evidenza la straordinaria apertura della corte normanna nei confronti della cultura araba: si tratta di un’invocazione a Dio e al re cristiano in lingua e caratteri arabi. (Claudia Marsala)

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