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Carlo D’Orta. La Biologia dell’Inorganico

Biocities, (Re)FineArt e (S)Composizioni

Palazzo Collicola | Spoleto (PG) | 16/03/2013 - 26/05/2013
Carlo D’Orta. La Biologia dell’Inorganico

Dal 16 marzo al 26 maggio Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto ospiterà la personale di Carlo D’Orta, dal titolo “La Biologia dell’Inorganico”, a cura di Gianluca Marziani. L’esposizione presenta venti fotografie di architettura dell’artista fiorentino, ma romano d’adozione, tratte dalle nuove serie Biocities e (Re)FineArt, e 3 installazioni del ciclo (S)Composizioni. L’artista, attraverso l’uso del medium fotografico, approda a opere dalla forte sensibilità pittorica e scultorea, dotate di intensa valenza concettuale. Biocities indaga la superficie delle moderne architetture urbane per estrarne – mediante la scelta dei soggetti, il taglio delle inquadrature e la forte compressione della prospettiva – immagini in cui la riconoscibilità dell’edificio è quasi irrilevante rispetto alla trama e al tessuto di linee, forme e colori dello stesso, con risultati che spesso approdano all’astrazione geometrica. La serie di installazioni intitolata (S)Composizioni costituisce l’evoluzione tridimensionale di Biocities. Carlo D’Orta segmenta l’immagine fotografica e ne ripropone le singole parti in forma di sculture su plexiglass, con un processo concettualmente analogo a quello della ricerca cubista. Il ciclo (Re)FineArt , infine, propone provocatoriamente – sin dal gioco di parole del titolo, che unisce arte e processo industriale della raffinazione – una ricerca sulla bellezza architettonica della raffineria petrolifera OMV di Schwechat (Vienna). Anche qui l’occhio fotografico approda a risultati di intenso lirismo che nasce dall’indagine iperrealista dei particolari e da prospettive di scatto e luci inconsuete.