Cappella degli Scrovegni
Giotto e il dibattito tra “Sacro e Profano”

Dipinta tra il 1303 ed il 1305, ospita il celebre ciclo di affreschi giotteschi che ricoprono le pareti di un ambiente dall’architettura molto semplice, che sorge in luogo dell’antica Arena di Padova. La Cappella, voluta da Enrico Scrovegni, ricco mercante, doveva servire a riabilitare l’immagine della famiglia conferendole un nuovo lustro e un ruolo più importante. Un percorso che è suddiviso in tre cicli pittorici principali: gli episodi della vita di Gioacchino e Anna, gli episodi della vita di Maria e quelli della vita e morte di Cristo. Un insieme che fa della Cappella un luogo esemplare in cui si fondono uomo e Dio, colore e luce, poesia e pathos. Da quando, nel 1880, la Cappella è stata acquisita dalla città di Padova, gli affreschi di Giotto, nei quali si materializzava la prima rappresentazione “moderna” della realtà, sono stati oggetto di notevole interesse e di svariati interventi di restauro e conservazione. Nel ciclo degli affreschi della Cappella Giotto sviluppa la sua grande capacità di rendere verosimili gli spazi rappresentati e di caratterizzare la psicologia dei personaggi, e l’effetto è quello di far sentire l’osservatore doppiamente coinvolto, fisicamente e psicologicamente.(Marta Pangrazi)