Bonomo & Giglio
Capperi di Pantelleria IGP al sale marino

Capperi! L’innocua e fanciullesca esclamazione – finita in un immeritato dimenticatoio lessicale insieme ai vari cavoli, diamine, perdinci e perdindirindina – dovrebbe essere riabilitata con decreto ministeriale per poter esprimere al meglio tutto lo stupore, la meraviglia, l’ammirazione e il gusto che suscitano le omonime delizie pantesche. Parliamo dei capperi di Pantelleria IGP che l’antico capperificio Bonomo & Giglio, sin dal lontano 1949, raccoglie, lavora e confeziona nel pieno rispetto dell’artigianalità, della tradizione e di una cultura secolare.
Bella la storia dell’azienda che risale alla fine degli anni Quaranta, quando l’isola “figlia del vento” si leccava le ferite dei pesanti bombardamenti alleati; quando il turismo era ancora un illustre sconosciuto e si viveva solo di pesca e di agricoltura; quando il ragioniere Antonio Bonomo metteva da parte il manuale di merceologia e si avviava coraggiosamente al commercio di capperi e uva Zibibbo… Bella la fioritura di questo arbusto mediterraneo che cresce sui vecchi muri, nelle fessure delle rocce e nelle pietraie…
Bella la raccolta manuale dei contadini che all’alba, con il ginocchio a terra e il capo chino, riempiono le ceste di questi boccioli carnosi appena germogliati… Bella l’operazione di calibratura che separa i Lilliput dagli Occhi di Pernice, gli Occhielli dalle Lacrimelle, le Puntine dalle Mezzanelle… Bella la filosofia della Bonomo & Giglio che, ancora oggi, a Pantelleria è l’unica realtà imprenditoriale ad essere insieme azienda agricola, capperificio e laboratorio artigianale…
Bella la confezione di capperi “piccoli” conservati nel loro vasetto di vetro da cui traspaiono i cristalli di sale marino che ne preservano sapore, consistenza e fragranza… Bella – e buona – tutta la linea aziendale dei prodotti “La Nicchia” che rappresenta un tributo al territorio e spazia dai pomodori secchi ai patè, dalle melanzane in olio extravergine d’oliva all’origano, dalle marmellate al passito, dai cucunci ai capperi. Capperi! Appunto.
(Massimo Roscia)