Akragas e i suoi giardini
Esplorando la Valle dei Templi alla scoperta della Kolymbetra

La Valle dei Templi è la testimonianza più significativa della civiltà greca in Sicilia. Agrigento, o meglio Akragas, fu uno dei centri più importanti dell’antica colonia greca e il suo splendore vive ancora nella valle. Sette immortali templi dorici si ergono tra verdi campagne, mandorleti e fiori: il tempio di Giunone, il Tempio della Concordia, il Tempio di Eracle, il Tempio di Zeus Olimpico, il Tempio di Castore e Polluce, il Tempio di Vulcano, il Tempio di Esculapio. Non tutti sanno che nel cuore del parco archeologico vi è un autentico gioiello archeologico e agricolo, il “giardino della Kolymbetra”, tra il Tempio dei Dioscuri ed il tempio di Vulcano. Le origini della Kolymbetra risalgono all’epoca in cui i greci colonizzarono la Sicilia (500 a.C.) e la sua storia è legata allo sviluppo dell’antica città di Akragas. Diodoro Siculo narra che il tiranno Terone affidò all’architetto Feace il compito di progettare un sistema idrico per approvvigionare la città. Parte di questo sistema si concludeva ai piedi dell’urbe, in una grande bacino detto Kolymbetra. Oggi il giardino riassume nei suoi cinque ettari il paesaggio agrario e naturale della Valle dei Templi, grazie all’intervento della FAI. Una visione maestosa è con il calar del sole, ove la meraviglia dei templi viene esaltata dalla luce artificiale. Poco distante, sorgono le catacombe paleocristiane, dette Grotte Fragapane e, in cima alla collina, si trova il Tempio di Ercole. Risale al 510 a.C. e ne rimangono solo pochi resti: la piattaforma del basamento e il colonnato. Il tempio di Esculapio è noto per l’assidua frequentazione che un tempo lo interessava, soprattutto dai pellegrini malati, che dopo aver sistemato i loro animali da trasporto, e aver acquistato i prodotti ex voto iniziavano il loro itinerario cultuale e terapeutico con riti di purificazione. (Laura Fardella)